http://www.blitzquotidiano.it/ 19 ott. Due presunti traffici illeciti: uno, dall'Italia
verso Paesi del Medio Oriente di armi e materiali strategici; l'altro,
dall'Italia verso la Somalia di rifiuti radioattivi, con protagonisti agenti
segreti di mezzo mondo e esponenti della criminalità organizzata.
Lungo questo duplice binario si è sviluppata l'inchiesta del pm
della Direzione distrettuale antimafia di Potenza Francesco Basentini,
legata alle attività nucleari svolte in passato nel Centro Enea
della Trisaia di Rotondella (Matera).
http://www.ansa.it/ Gli 007 spiavano il centro Enea di Trisaia di Rotondella nel Materano ROMA - In primo piano le attività nucleari
svolte in un sito italiano e il sospetto di traffici illeciti di armi e
materiale strategico e di rifiuti radioattivi; sullo sfondo, lo spionaggio
svolto da agenti segreti di mezzo mondo intorno a quel luogo; nel mezzo,
gli interessi della 'ndrangheta per il business legato a quel traffico
illecito. Sembra la trama di un film di spionaggio ed, invece, e' il contenuto
di un'inchiesta svolta dal pm della Direzione Distrettuale Antimafia di
Potenza Francesco Basentini che ha riguardato il Centro Enea Trisaia di
Rotondella (Matera), dove, a partire dagli anni settanta, è avvenuto
il riprocessamento di combustibile nucleare. In quel centro del materano,
riconverito ad attività di ricerca per l'ambiente e l'agro-alimentare,
sono tuttora presenti, con elevato livello di protezione, 64 elementi di
combustibile irraggiato, mai trattati, provenienti dal reattore nucleare
americano di Elk River.
(suite)
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suite: La gran parte di quei fusti, con l'intervento dello stesso Fonti - ha raccontato quest'ultimo - sarebbero stati poi caricati a bordo di navi, con destinazione Somalia. Un'altra parte di quei bidoni sarebbe stata interrata in alcuni siti a ridosso della statale 407 "Basentana", nel materano. I riscontri operati dai Carabinieri del nucleo tutela ambiente alle dichiarazioni di Fonti e di Garelli hanno dati risultati di segno opposto: nei siti materani indicati dal pentito della 'ndrangheta non e' stata trovata traccia dei fusti interrati; le dichiarazioni di Garelli hanno, invece, trovato diversi riscontri, uno addirittura insperato. Egli ha raccontato che una sera, sul finire degli anni ottanta, in occasione di una delle missioni in Basilicata per conto dei servizi segreti inglesi, era rimasto in panne alla periferia di Potenza mentre era a bordo di una Fiat Croma targata ETS 015 EM (ETS indicava Excercite Territoriel du Sahara). La vettura - ha riferito - era stata depositata in un impianto di un soccorso stradale ubicato nella periferia del capoluogo lucano per essere avviata alla demolizione. Quasi 20 anni dopo, i carabinieri hanno individuato quell'impianto e, quasi increduli, hanno avuto in consegna dal titolare una targa straniera: ETS 015 EM. http://www.abystron.org/ 19 ott. Disastri ecologici accertati che hanno fatto muovere la popolazione per chiedere al governo non rassicurazioni, ma verità provate e dimostrate. «Vogliamo che si faccia presto, perché la nostra salute è ad alto rischio e sull'economia vi saranno ricadute negative pesantissime», dicono gli organizzatori. Che, attraverso la mobilitazione, fanno delle richieste ben precise. Innanzitutto che il governo dichiari lo stato d'emergenza per tutto il territorio contaminato e che siano indennizzati i pescatori e le categorie che vivono di turismo. Ma - proseguono gli organizzatori - vogliamo anche chiarezza su quello che riguarda la nostra salute, cioè un'analisi epidemiologica su tutta la costa tirrenica, il recupero delle navi Cunsky e Yvonne con il loro carico tossico e radioattivo e la bonifica di tutti i luoghi inquinati. Inoltre dovranno essere riaperte le inchieste riguardanti i disastri ambientali, tra cui quella sulla Jolly Rosso, e fare chiarezza sulla morte sospetta del capitano Natale De Grazia. Nella loro lotta i comitati organizzatori chiedono di non essere lasciati soli dalle istituzioni. «I sindaci, in particolare, devono vigilare uniti contro ogni tentativo di sottostimare il pericolo e di rabbonire le popolazioni senza ragion veduta». La manifestazione, che ha l'adesione del «manifesto», è organizzata tra gli altri da Legambiente, Wwf, Cgil nazionale, Cisl e Uil Calabria, Federconsumatori. L'appuntamento è per sabato 24 ad Amantea, alle ore 9, con partenza dal piazzale Eroi del mare sul lungomare Natale De Grazia. L'appello è per una partecipazione massiccia. Fonte: ilmanifesto.it di Va.Pi (14 ottobre 2009) http://www.wwf.it/ http://www.wwf.it/(.pdf - 12 pages) Le navi dei veleni Cronistoria di un intrigo internazionale - Le proposte di Legambiente e WWF ( ... ) Legambiente nazionale il 2 febbraio 1996 nel dossier dal titolo significativo “L'intrigo radioattivo” nel capitolo 2. Scenari internazionali e misteri italiani” cita i seguenti dati di fatto relativi alle vicende in corso in quegli anni: le attività della società ODM (Oceanic Disposal Management) e del suo principale artefice, Giorgio Comerio, proseguono indisturbate, e anzi sembrano in una fase di ulteriore sviluppo, nonostante i gravi sospetti alla base delle indagini in corso in Italia e la censura già scattata in sede internazionale da parte dell'organismo di controllo della London dumping convention (che vieta gli smaltimento in mare di rifiuti radioattivi); la società ODM sembra aver indirizzato le proprie attività verso Paesi, soprattutto quelli dell'ex Unione sovietica, che già presentano serissimi problemi per quanto riguarda il controllo delle attività nucleari, e verso Paesi africani che sembrano già essere candidati a ospitare i nuovi cimiteri di rifiuti radioattivi; la società ODM indica tra i siti ideali di smaltimento, una zona immediatamente a ridosso della costa della Somalia, Paese già al centro in Italia di inchieste sia giudiziarie che parlamentari per le vicende connesse agli scandali sulla cooperazione e ai traffici d'armi; oltre alle navi su cui indaga la magistratura di Reggio Calabria esistono altri relitti affondati nel Mediterraneo, dall'Adriatico, a ridosso delle coste jugoslave, al basso Ionio, sulle quali non è in corso alcuna attività di indagine, né da parte dei governi interessati, né da parte di organismi internazionali; nessuna verifica è stata svolta, sempre in sede internazionale, circa i reali rapporti tra la ODM e alcuni governi europei e/o enti di gestione di attività nucleare ( in particolare la Svizzera, l'Austria, la Francia, il Belgio, l'Inghilterra, la Germania ); i presunti traffici internazionali di rifiuti, con relativi affondamenti in mare, hanno avuto inizio almeno a partire dal 1987; non si è a conoscenza di nessun accertamento da parte dei servizi di sicurezza italiani (Sismi e Sisde) il ché lascia aperte due ipotesi: inefficienza degli stessi oppure la segnalazione di queste attività agli organismi competenti senza, però, alcun esito; le denunce circostanziate da parte sia dei magistrati di Reggio Calabria che di Catanzaro sui tentativi di intimidazione e sulle attività di controlli illegali di cui sono stato oggetto (verosimilmente da parte di soggetti legati ai servizi segreti) non hanno avuto, finora, alcun esito; Legambiente ha già denunciato i forti sospetti circa un ruolo diretto di clan della criminalità organizzata, in particolare della 'ndrangheta, sia nei traffici internazionali di rifiuti radioattivi, che nelle attività logistiche connesse all'affondamento delle navi; identica segnalazione, secondo quanto pubblicato |